Interviste,  Tempo libero

Come insegnare l’inglese ai bambini piccoli?

Inglese bambini piccoli

Come insegnare l’inglese ai propri figli fin da piccoli?
Tutte noi mamme ci siamo poste il problema: chi decide di iscrivere i figli a una scuola bilingue, chi di far frequentare ai bambini dei corsi specifici, chi di leggere in casa libri in lingua.
Ma qual è il metodo corretto? E quali strumenti (libri, CD) sono consigliati?
Ho provato a chiedere a Claudia Adamo, fondatrice della scuola d’inglese OpenMinds di Milano, degli aiuti per noi mamme.

Perché è importante studiare l’inglese fin da piccoli?

Il mondo in cui vivranno i nostri figli sarà sicuramente un mondo bilingue, nel quale la nostra lingua conviverà con una lingua franca che permetta la comunicazione tra diversi popoli e culture.
Se essere bilingue sarà scontato, la differenza la farà quanto profondamente, serenamente e consapevolmente bilingue potranno essere gli adulti di domani. Questo è il mio convincimento, quello che mi ha guidato nel tentativo di portare in casa ogni giorno un po’ di mondo durante la crescita dei miei bambini.

Come insegnare l’inglese ai bambini piccoli?

Io ho iniziato ad esporre i miei figli all’inglese verso il primo anno di vita, tuttavia, l’inglese è entrato in casa in modo stabile da quando sono rimasta incinta. Come? Io e mio marito ci abbiamo riflettuto molto poco, prima di rottamare il televisore (tanto l’antenna ci faceva dannare) e sostituirlo con film in lingua originale. Ci siamo gradualmente abituati a fruire in inglese i programmi televisivi nel nostro tempo libero. Per me è stato un passo molto importante, perché con un esercizio quotidiano (sia pure a tempo perso) mi sono preparata alla naturalezza dei passi successivi.

Canzoni in inglese per i bambini: dove possiamo trovarle?

Oggi ci sono tantissimi canali youtube da cui si possono scaricare ed ascoltare le canzoni, tra cui consiglio supersimplelearning (se comprate il cd oltre alla versione ritmata che trovate sul canale ci sono anche le versioni ninnananna), dreamenglish (che regala tantissime tracce mp3 gratuite), mothergoose… ma davvero ce ne sono centinaia ed ognuno può scegliere lo stile che preferisce. Suggerisco di scegliere delle canzoni che permettano un’interazione con i bambini. Googlate nursery rhymes+ fingerplays, dove trovate anche istruzioni molto precise su come usare le dita e le coccole per giocare e coccolare i bambini durante le canzoni. Vedrete che i bambini assoceranno naturalmente le parole della canzone con il gesto che farete, e sarà molto bello per fissare la loro attenzione e memoria! Ciò che va detto è che le canzoncine devono essere ripetute più volte al giorno e con continuità tutti i giorni per diversi mesi. I bambini non si annoiano, anzi loro amano la ripetizione. Con il gancio del gioco e dell’interazione comincerete dopo un po’ a cantare con loro, a ritmare con loro le canzoni più cadenzate usando le mani e i piedi, a fargli finire le frasi (esercizio molto utile).

Come possiamo insegnare anche noi l’inglese con le canzoni?

Quando sono molto piccoli, approfittate di momenti strategici per cantare, in modo da potere avere più attenzione. A me funzionava molto bene il rituale del cambio, per esempio, che permette anche di guardarsi bene negli occhi mentre si canta.
Identificate delle canzoni per i vari momenti routinari della giornata: una canzone per la mattina, una per la pappa, una per il passeggio etc. Se collegate delle canzoni a dei momenti rituali della giornata sarà sia più facile per voi ricordarvi ed essere regolari, sia per loro risalire al senso delle parole
Oltre a cantare potete anche sentire i cd di canzoncine, ma muovete le labbra. Per i bambini è veramente importante vedere come si muove il vostro viso e la vostra bocca, perché tramite i neuroni a specchio memorizzano i movimenti articolatori necessari per produrre i vari suoni.
Le canzoni cresceranno con i bambini. Quando vi accorgete che hanno imparato, passate ad altre canzoni. Tuttavia, ogni tanto (come si fa con i vecchi giocattoli) ritirate fuori le canzoncine che i bambini hanno amato. Questa procedura di “nascondere e poi ritirare fuori” è molto importante: per chi si appassiona alle mnemotecniche, si chiama RIPETIZIONE SPAZIATA. Se il cervello ha modo di risentire ogni to lo stesso input, lo sforzo per ripescare l’informazione rende la memoria più salda e duratura. Quindi fa molto bene usare uno “slot” di canzoncine per un po’, poi metterlo via, poi ripescarlo…

Quali altre idee ci suggerisci per insegnare l’inglese ai bimbi piccoli in modo naturale?

Perché l’esposizione sia efficace è importante che sia gradita al bambino, quindi condividete con lui le scoperte che fa. Oltre che l’esposizione all’asilo, è bene che anche a casa possa respirare un po’ di bilinguismo: condividete con lui la musica in inglese, le letture e i giochi, ma anche magari piccole occasioni nelle quali capisca che tutto ciò fa parte del mondo circostante. Per esempio, una gita alla pasticceria americana, o al fast food può essere una ottima occasione per fargli notare i nomi dei cibi in inglese, ne sarà entusiasta!
Se conoscete famiglie che condividono il vostro interesse, incontratevi e create festicciole a tema! Una volta alla settimana almeno abituatevi a vedere la televisione in inglese tutti insieme. E’ importante che ciò sia percepito come gratificante e normale.
Uno degli strumenti più utili che conosco sono gli audiobook. Per esempio, mettere gli audiobook in macchina nei viaggi (brevi o lunghi) è un ottimo esercizio per tutti. Insomma a seconda dell’età e delle preferenze del bambino si possono trovare strumenti diversi, ma il mio consiglio è di partecipare attivamente a questo processo, non delegare , essere costanti e consistenti e fare in modo che questi momenti siano veramente piacevoli sia per lui che per voi.

Quali libri sul bilinguismo ci consigli?

L. Salmon e M. Mariani , “Bilinguismo e Traduzione” (Franco Angeli)
S.Contento (a cura di), “Crescere nel Bilinguismo” (Carocci)
S.Agliotti, F. Fabbro “Neuropsicologia del Linguaggio” (Il Mulino)
F.Fabbro “Il Cervello Bilingue” (Astrolabio)
E.Deshays “Come favorire il bilinguismo nei bambini” (Red)
R.Titone “Bilinguismo Precoce e Educazione Bilingue”(Armando).

E voi quali strumenti avete usato per insegnare l’inglese ai vostri figli?

Per approfondire:
Claudia Adamo, Corsi Inglese Milano – Open Minds – Via Tonale 9, Milano
Tel. +39 02 8995 4037 – E-mail claudia@open-minds.it

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