Interviste

Diabete giovanile: cos’è e come riconoscerlo

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E’ una malattia molto diffusa, anche tra i bambini: parliamo del diabete e lo facciamo in occasione della “Giornata del Diabete”, celebrata in tutto il mondo il 14 novembre per sensibilizzare e informare su questa patologia.
Ho deciso di dare spazio ad un approfondimento qui su “Mamma in città” intervistando la Dott.ssa Stefania Casula, specialista in Endocrinologia e diabetologia , soprattutto per avere informazioni chiare e corrette su come noi genitori possiamo accorgerci della malattia sui bambini, senza cadere in falsi allarmi o notizie errate.

Cos’è il diabete infantile?

Il Diabete infantile, meglio noto come diabete giovanile o tipo 1, è l’aumento dello zucchero ematico (glicemia) per mancanza di insulina. E’ causato dalla presenza di anticorpi che distruggono le cellule beta del pancreas, che producono insulina, scambiandole per un corpo estraneo. Un’altra forma molto comune di diabete è il tipo 2, o insulino-resistenza, legato alla dieta sregolata ed alla vita sedentaria; può esordire a qualsiasi età, ma è più comune in età adulta e può essere trattato con farmaci orali.
E’ una malattia molto comune. In Italia circa 3 milioni di persone hanno avuto una diagnosi di diabete.
E’ predisposto all’insorgenza del diabete tipo 1 chi ha parenti di primo grado (genitori, fratelli) con diabete tipo 1, malattie autoimmuni (es. tiroidite, artrite reumatoide, morbo celiaco, vitiligine), parenti di primo grado con malattie autoimmuni .
Al momento non c’è alcuna dimostrazione che il diabete tipo 1 possa essere prevenuto con un particolare stile di vita o con farmaci.

Come riconoscere il diabete nei bambini?

I sintomi caratteristici sono rappresentati da sete intensa (polidipsia), necessità di urinare spesso con urine abbondanti (poliuria), perdita di peso, stanchezza (astenia) con scarsa voglia di giocare e odore di acetone nell’alito del bambino (acetone).

A quale età si può manifestare il diabete nei bambini?

Non c’è un’età specifica per l’esordio, quindi dalla più tenera età fino ai 40 anni.
Al disopra di questa soglia, ci possono essere altri tipi di diabete, sempre insulino-dipendenti, classificati con altre dizioni (esempio LADA).

Quali esami è importante fare per scoprire se un bambino è diabetico?

E’ possibile fare diagnosi di diabete se il medico dovesse rilevare:
– la glicemia uguale o superiore a 200 mg/dl in un momento qualsiasi della giornata in presenza di disturbi (sintomi) tipici della malattia
oppure
– la glicemia misurata in laboratorio uguale o superiore a 126 mg/dl (al mattino, dopo 8 ore di digiuno, in due circostanze)
oppure
– la glicemia uguale o superiore a 200 mg/dl alla seconda ora dopo un carico orale di glucosio
oppure
– l’emoglobina glicata (HbA1c) uguale o superiore a 6.5%.

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Quali cure deve fare il bambino diabetico?

Dalla diagnosi e per tutta la vita, la persona con diabete infantile, dovrà assumere insulina dall’esterno, attraverso le iniezioni sottocute. Chi ha il diabete tipo 1 deve quindi diventare, fin da giovanissimo, un vero esperto: misurare assai spesso la glicemia (anche 3-4 volte al giorno) conoscere l’effetto dell’insulina, degli alimenti e dell’esercizio fisico sull’equilibrio glicemico.
Grazie al progresso delle insuline, all’introduzione di nuove tecnologie per il monitoraggio delle glicemie ed al supporto dei medici diabetologi, la persona con diabete infantile, può ormai vivere a lungo e bene, sottoponendosi a però a frequenti visite ed esami, per ridurre le complicanze.

L’insulina è un farmaco salva vita per la persona con diabete tipo 1, non si può saltare nemmeno una assunzione.
La ricerca scientifica e farmacologica ha trasformato quella che fu una malattia mortale e poi un serio handicap, in una condizione cronica seccante, ma gestibile. Sono in corso centinaia di ricerche volte a trovare una soluzione definitiva per il diabete tipo 1, ma al momento nessuna è uscita dalla fase di sperimentazione clinica.

Cosa deve sapere una maestra che ha in classe un bambino diabetico?

Il Ministero della Salute e Ministero dell’Istruzione hanno emanato delle Raccomandazioni per la somministrazione dei farmaci a scuola (pubblicate il 25 novembre 2005), che contengono le Linee guida per l’assistenza agli studenti che hanno bisogno di assumere farmaci in orario scolastico. In questo documento si stabilisce che la somministrazione di farmaci deve essere richiesta dalla famiglia con un certificato medico che prescrive specificatamente i farmaci da assumere (conservazione, modalità e tempi di somministrazione, posologia), e deve avvenire sulla base delle autorizzazioni specifiche rilasciate dalle ASL.

Il testo ministeriale e le normative adottate in alcune Regioni non possono però assicurare che nella scuola ci sia una persona disposta ad esempio a effettuare i controlli della glicemia o le iniezioni di insulina. Esiste quindi il rischio che un genitore, utilizzando permessi non retribuiti o addirittura riducendo l’orario di lavoro (o licenziandosi), debba recarsi a scuola per coprire questa ‘falla’ nella rete assistenziale. Le Associazioni fra persone con diabete si sono spesso battute affinché questo non succeda.

Cos’è il diabete gestazionale e quali sono i sintomi?

E’ una forma di diabete che insorge durante la gravidanza, alla fine della quale tendenzialmente va in contro a guarigione. Le donne più ad alto rischio soffrono di obesità, policistosi ovarica, presentano familiarità per diabete, o hanno già sofferto nella precedente gravidanza. La diagnosi si effettua con la curva da carico orale di glucosio, da eseguire intorno alla 16^ settimana di gestazione, per le donne ad alto rischio, ed intorno alla 26^ settimana di gestazione per tutte le altre.

La terapia è prima di tutto fondata su una sana alimentazione associata ad attività fisica costanti, solo questi provvedimenti non fossero sufficienti, si dovrebbe associare la terapia insulinica.
Diagnosticare il diabete gestazionale è importante perché ci permette di prevenire numerose problematiche in corso di gravidanza e future, sia per la mamma e sia per il bambino: preclampsia, parto precoce, macrosomia fetale, ipoglicemia nel neonato, ma anche diabete ed obesità sia nella mamma e sia nel bambino.
E’ sempre consigliata nelle donne con diabete gestazionale, una curva da carico orale di glucosio entro 12 settimane dal parto, per escludere la presenza di un vero e proprio diabete.

stefania-casula

 

 

Per eventuali approfondimenti:
Dott.ssa Stefania Casula
Email: dott.ssastefaniacasula@yahoo.com
Tel: 3922549513
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